L'edificio simbolo della città, dalle linee liberty che da un lato si specchiano nel fiume Passirio e dall'altro si affacciano su corso Libertà, fulcro della vita meranese. Da sempre le sue sale ospitano avvenimenti culturali e mondani, convegni, mostre, celebrazioni e serate di gala. Oggi il Kurhaus è il risultato di un felice matrimonio fra connubio fra un'architettura dai chiari tratti Jugendstil e moderne soluzioni tecniche. La sua costruzione risale alla seconda metà del XIX secolo. Nel 1874, con una cerimonia illuminata da 120 lampade a gas, venne inaugurata la sua prima parte che è giunta sostanzialmente invariata ai giorni nostri: il Pavillon des Fleurs. La realizzazione dell'edificio doveva rispondere principalmente a due funzioni: spazio d'intrattenimento per gli ospiti della città di cura e luogo dall'altra doveva ospitante l'area dedicata alle cure. L'entrata in via Asburgo (l'odierno corso Libertà) portava alla zona cure, al cosiddetto "Kurhaus", mentre dalla passeggiata si accedeva alle sale d'intrattenimento. Il fattore intrattenimento svolgeva un ruolo decisivo nella scelta della meta del luogo di cura degli esigenti ospiti. Merano, con il suo nuovo Kurhaus, rientrò molto presto tra quella categoria di rinomate città di cura europee che si erano prefissate l'obiettivo di scacciare la noia e la monotonia che affliggevano l'aristocrazia e la borghesia. Il Kurhaus ospitava sale riservate al fumo ed al gioco, sale di conversazione, sale di lettura (con riviste e giornali di tutta Europa), un salone per signore, una sala concerti e una da ballo (sala degli specchi) con un palcoscenico provvisorio per eventuali rappresentazioni. Inoltre vi si trovavano anche sale adibite al gioco d'azzardo, inizialmente private e per soli uomini, che, dopo la seconda guerra mondiale, vennero trasformate in un vero e proprio casinò. Al Kurhaus si tenevano anche relazioni scientifiche che a quel tempo erano molto richieste, soprattutto quelle su tematiche mediche. Ed è proprio così che nacque la lunga tradizione di Merano quale organizzatrice di congressi medici. Un' ulteriore curiosità della storia del Kurhaus: nel 1898, all'imbrunire, i passanti vennero accolti con la prima luce bianca in città. Si festeggiò così l'avvento della corrente elettrica a Merano. Al Kurhaus di allora fu annessa l'ala nuova con il Kursaal, inaugurata il 31 dicembre 1914. Il palazzo in stile liberty, ideato dall'architetto viennese, il secessionista Friedrich Ohmann, venne invidiato da molti ed è oggi meta di noti artisti e orchestre di fama mondiale. Da ammirare: il suo elegante foyer, l'ampia scalinata, la galleria e la magnifica sala da ballo e concerti. Le stuccature, le decorazioni con ferro battuto dorato e gli affreschi caratterizzano l'intera opera. La rotonda con la cupola e il famoso Tympanon con la raffigurazione di fanciulle danzanti sono il simbolo del magnifico edificio. Kurhaus Merano